Se esiste una squadra capace di trasformare nella partita della vita l'abbordabile sfida casalinga ad una neopromossa che il calendario ha collocato alle 15 di un Sabato apparentemente anonimo, non può che trattarsi della Roma. I giallorossi vincono all'ultimo respiro al termine di 90' emozionanti e resi più complicati dai tanti errori e dalla fragilità mentale della squadra, incomprensibile soprattutto nei suoi elementi più esperti. Il 4-3 finale non sarà bello e limpido come quello tra Italia e Germania a Messico '70, ma riscrive il copione del prossimo futuro giallorosso. Il tragico errore di Smalling sembrava il preludio al successivo esonero di Fonseca, ma al tramonto della contesa ci ha pensato Lorenzo Pellegrini, Capitano romano e romanista nonché uno dei "pretoriani" del portoghese che lo ha sempre difeso anche nei momenti poco brillanti, a dare una raffreddata alle fameliche tastiere di chi era pronto a far saltare la testa dell'ex tecnico dello Shakhtar. La corsa e l'esultanza con i suoi giocatori in occasione del gol del definitivo vantaggio è stata un gesto liberatorio e molto significativo per un allenatore che ha fatto della compostezza la sua cifra comunicativa. Ora l'auspicio è che la Roma possa lasciarsi alle spalle una settimana di ordinaria follia, iniziata dopo il ko nel derby e intervallata da sconfitte a tavolino, presunti ammutinamenti, frizioni nel gruppo squadra; per tornare a essere la versione migliore di sè stessa ammirata prima di sette giorni da incubo.
Foto: (sport.sky. it)
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