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Sanchez, Icardi e un affollato tavolo di scambi: ma l’addio del Dzeko furioso non è ancora scritto

In questi giorni nella Capitale in molti si metterebbero le mani in tasca per entrare nella testa di un Edin Dzeko che si allena in disparte, spogliato della fascia da capitano che aveva ereditato dal triumvirato romano e romanista Totti-De Rossi-Florenzi. Per capire le sue intenzioni, le sue speranze, i margini di ricomposizione della frattura con Paulo Fonseca. Il suo nome agita le cronache del calciomercato, quando di giorni utili per completare un trasferimento altrove ne sono ormai rimasti solo quattro. Le ipotesi sul tavolo sono tante, sono scesi in campo persino i bookmakers quotando come suo successore più probabile in maglia giallorossa Olivier Giroud, ancora una volta accostato all'Italia.
L'unica mezza certezza è rappresentata dal fatto che il bosniaco potrebbe salutare Trigoria solo con la formula di uno scambio di prestiti con un altro giocatore, perché nessuno di questi tempi è disposto ad accollarsi il suo lauto ingaggio da 7,5 milioni ricompensando allo stesso tempo la Roma per la perdita. Su queste basi, le suggestioni Bernardeschi ed Eriksen si sono spente subito, destino che dovrebbe toccare anche ai rumors su Icardi; l'argentino ha uno stipendio persino più alto e ha iniziato bene agli ordini del nuovo allenatore del Psg Mauricio Pochettino. E poi c'è Alexis Sanchez, la pista che più di tutte nasconde qualcosa di vero e che permetterebbe ad Antonio Conte di coronare un lungo corteggiamento nei confronti dell'ex City: i club ne stanno parlando anche se c'è da trovare una quadra economica (gli ingaggi sono simili ma l'Inter usufruisce per il Nino Maravilla del Decreto Crescita previsto per chi viene acquistato dall'estero), valutare la volontà del cileno di fare le valigie e la sua effettiva capacità di sostituire tatticamente una prima punta come Dzeko.
Finisce così dunque? Il cigno di Sarajevo lascia dalla porta di servizio quello che è stata casa sua per quasi 6 anni, seguendo l'esempio di Gomez appena sbarcato a Siviglia? Una riconciliazione con Fonseca, che ha il sostegno della società, sarebbe possibile solo in caso di ammissione di colpa davanti al resto del gruppo da parte del bosniaco, scenario al momento difficile: ma il poco tempo a disposizione e il legame della famiglia con la città sono fattori che potrebbero quantomeno rimandare un addio che già nel recente passato sembrava inevitabile per poi non concretizzarsi mai, fino ad oggi.

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