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Chiesa al centro del villaggio juventino: Pirlo scopre un nuovo leader nel momento del bisogno

Theo Hernandez è giustamente uno dei terzini più celebrati ed esaltati della Serie A per la sua straordinaria qualità e potenza nel supportare la manovra offensiva. La fase difensiva non è il pezzo forte del repertorio del franco-spagnolo, ma quasi mai dal suo approdo in Italia dal Real Madrid lo si era visto così in difficoltà come ieri contro Federico Chiesa. Il figlio d'arte ha stravinto il duello individuale col rossonero, battendolo sul terreno a lui congeniale della velocità e del dribbling in corsa. Una doppietta fondamentale per il proseguo del campionato della Juventus che consacra il processo di crescita dell'esterno bianconero, trascinatore in una serata in cui Cristiano Ronaldo ha preferito restare dietro alle quinte invece di prendersi con forza il proscenio come sua abitudine.
In estate c'era più di qualche dubbio sull'onerosa operazione da 60 milioni complessivi condotta da Paratici, che aveva depauperato il budget rinforzando la squadra in un reparto dove non sembravano esserci necessità specifiche dopo l'acquisto di Kulusevski: anche perché su Chiesa gravava pure l'incognita del paragone con Bernardeschi, autore dello stesso percorso da Firenze a Torino ma senza avere la personalità per incidere e confermarsi a livelli più alti. I punti interrogativi adesso si sono sciolti come neve al sole, per la felicità di Pirlo che ha finalmente trovato un nuovo leader da affiancare alla vecchia guardia, e di Mancini che fa affidamento sull'ex viola per l'avventura azzurra al prossimo Europeo.

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