Se la Roma è in decollo verso le zone più nobili della classifica, il merito è anche dei suoi esterni che hanno spiccato il volo da quando i giallorossi hanno optato, verso la fine dello scorso campionato, per la difesa a tre. A destra l'insospettabile Karsdorp sta facendo tesoro della seconda chance datagli da Fonseca, mentre a sinistra il treno Spinazzola ogni tanto salta delle fermate a causa di qualche infortunio, ma le sue scorribande sono importanti nell'economia del gioco della squadra persino più di quanto descrivano i numeri (1 gol e 3 assist l'attuale bottino in Serie A).
L'ex Atalanta deve ancora dare il benvenuto al 2021 sul campo, ma ha recuperato in tempo per non mancare alla sfida a suon di sgasate sulla fascia con Achraf Hakimi. Si troverà davanti di nuovo l'Inter, che lo scaricò dopo averlo sedotto esattamente un anno fa facendo saltare uno scambio praticamente definito con Politano per le troppe incognite legate alla sua tenuta fisica. I nerazzurri a posteriori gli hanno fatto un favore, perché da quel trasferimento mancato è iniziata la sua ascesa nella Capitale che gli ha permesso di diventare un punto di riferimento anche della Nazionale dove gode di grande stima da parte di Mancini. Lo scorso Luglio trovò già il modo di incidere finendo sul tabellino dei marcatori (e anche rendendosi sfortunato protagonista di un fallo da rigore, a dirla tutta) in occasione del 2-2 dell'Olimpico contro gli uomini di Conte; e c'è da scommettere che un po' di voglia di vendicarsi nei confronti di chi lo ha fatto sentire, per sua stessa ammissione, un giocatore bollito e inaffidabile gli sia rimasta ancora in corpo.
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
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