L'andata degli ottavi di finale non si è neanche conclusa, ma il primo rush di partite che ha inaugurato l'attesa fase ad eliminazione diretta della Champions League sembra già aver emesso dei verdetti, sancendo un ideale passaggio di consegne tra i protagonisti del calcio europeo di oggi e quelli di domani. Mentre Messi e Ronaldo, vincitori di 11 delle ultime 12 edizioni del Pallone d'oro, uscivano dal campo sconfitti e nervosi, confinati ad un ruolo di attori secondari così lontano dalle loro abitudini da divi, Kylian Mbappé ed Erling Braut Haaland ne approfittavano per consacrare ancora di più, se ce ne fosse bisogno, la loro stella nel firmamento. Tripletta per il francese in un tempio solenne come il Camp Nou (solo Shevchenko ci era riuscito prima nella massima competizione europea), doppietta il giorno dopo per il norvegese, stimolato a suo dire dalle gesta dell'ex Monaco.
L'interrogativo che ci si deve porre oggi non è se sono loro due gli eredi designati del craque argentino e di CR7 perché la risposta è abbastanza scontata: piuttosto c'è qualcuno che ha il talento per insidiare l'emergere di un nuovo duo in grado di cannibalizzare la conquista di allori individuali e collettivi? Missione complicata, perché da una parte c'è uno che a 22 anni è il terzo miglior marcatore della storia del Psg, ha già vinto un Mondiale e sfiorato una Coppa dalle grandi orecchie; dall'altra una spietata macchina da gol che macina record ai massimi livelli, con i suoi 18 gol in sole 13 presenze in Champions League.
Nel ristretto gruppo di campioncini dal futuro assicurato spicca Phil Foden, che sta proseguendo la sua crescita esponenziale agli ordini di Pep Guardiola propedeutica a diventare il punto di riferimento di una fortissima Nazionale inglese. Dove condividerà il campo (di nuovo, dopo averlo fatto nelle giovanili dei citizens) per molti anni con Jadon Sancho, partner d'attacco al Borussia Dortmund di Haaland, in attesa di un trasferimento in una big che ne esalti le incredibili doti tecniche. Magari in Liga, per tante stagioni il terreno di caccia dei Fenomeni con la F maiuscola, di cui adesso cercano di seguire le orme i vari Joao Felix, Ansu Fati, le cui responsabilità il prossimo anno al Camp Nou rischiano di farsi molto più pesanti, e i brasiliani Vinicius Junior e Rodrygo, alla ricerca di una continuità necessaria per mantenere le premesse e le promesse. Per altri predestinati come Greenwood, Cherki, Camavinga ci sarà il tempo di esplodere. Anche perché Messi e Ronaldo non hanno per niente voglia di abdicare adesso.
L'interrogativo che ci si deve porre oggi non è se sono loro due gli eredi designati del craque argentino e di CR7 perché la risposta è abbastanza scontata: piuttosto c'è qualcuno che ha il talento per insidiare l'emergere di un nuovo duo in grado di cannibalizzare la conquista di allori individuali e collettivi? Missione complicata, perché da una parte c'è uno che a 22 anni è il terzo miglior marcatore della storia del Psg, ha già vinto un Mondiale e sfiorato una Coppa dalle grandi orecchie; dall'altra una spietata macchina da gol che macina record ai massimi livelli, con i suoi 18 gol in sole 13 presenze in Champions League.
Nel ristretto gruppo di campioncini dal futuro assicurato spicca Phil Foden, che sta proseguendo la sua crescita esponenziale agli ordini di Pep Guardiola propedeutica a diventare il punto di riferimento di una fortissima Nazionale inglese. Dove condividerà il campo (di nuovo, dopo averlo fatto nelle giovanili dei citizens) per molti anni con Jadon Sancho, partner d'attacco al Borussia Dortmund di Haaland, in attesa di un trasferimento in una big che ne esalti le incredibili doti tecniche. Magari in Liga, per tante stagioni il terreno di caccia dei Fenomeni con la F maiuscola, di cui adesso cercano di seguire le orme i vari Joao Felix, Ansu Fati, le cui responsabilità il prossimo anno al Camp Nou rischiano di farsi molto più pesanti, e i brasiliani Vinicius Junior e Rodrygo, alla ricerca di una continuità necessaria per mantenere le premesse e le promesse. Per altri predestinati come Greenwood, Cherki, Camavinga ci sarà il tempo di esplodere. Anche perché Messi e Ronaldo non hanno per niente voglia di abdicare adesso.
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