Da qualsiasi punto di vista si parta per analizzare il 3-1 con cui l'Inter si è sbarazzata della Lazio tra le mura amiche, in palio c'erano indubbiamente tre punti di platino, con un peso specifico enorme qualsiasi sia la prospettiva adottata. A cominciare da quella più ovvia, il dovere di approfittare dei passi falsi delle rivali dirette Milan e Juventus e operare il sorpasso in vetta ai danni dei cugini dopo una lunga rincorsa. Missione compiuta e non era scontato, non solo per lo stato di forma di un avversario che coltivava timide speranze di riproporsi antagonista Scudetto come un anno fa, ma anche perché ai nerazzurri era già capitato di sciupare l'occasione di fare uno scatto importante in classifica, l'ultima volta ad Udine con uno scialbo 0-0.
Il primato conquistato ad una settimana da un derby potenzialmente decisivo potrebbe rivelarsi psicologicamente un fattore importante e Conte lo sa: considerando il coefficiente di difficoltà diverso delle partite del fine settimana, la squadra di Pioli aveva probabilmente messo in conto di arrivare alla stracittadina in testa e ora dovrà dimostrarsi esperta a tal punto da saper vestire anche i panni di inseguitrice oltre che quelli di capolista.
Il segnale che l'Inter ha lanciato al campionato si è propagato nel cielo di San Siro grazie al talento luminoso di tre stelle come Eriksen, Lukaku e Lautaro. Se il danese può rappresentare per lo sprint finale un valore aggiunto in termini di fantasia e imprevedibilità su cui in molti avevano già gettato la spugna, la Lula ha risposto presente nel momento del bisogno: nel 2021 il Toro e Big Rom (300 gol in carriera) avevano lasciato il segno contemporaneamente solo contro Crotone e Benevento, prima di tornare a brillare insieme e riportare i nerazzurri a guardare tutti dall'alto in basso nel girone di ritorno per la prima volta dal lontano 2009-2010.
Il segnale che l'Inter ha lanciato al campionato si è propagato nel cielo di San Siro grazie al talento luminoso di tre stelle come Eriksen, Lukaku e Lautaro. Se il danese può rappresentare per lo sprint finale un valore aggiunto in termini di fantasia e imprevedibilità su cui in molti avevano già gettato la spugna, la Lula ha risposto presente nel momento del bisogno: nel 2021 il Toro e Big Rom (300 gol in carriera) avevano lasciato il segno contemporaneamente solo contro Crotone e Benevento, prima di tornare a brillare insieme e riportare i nerazzurri a guardare tutti dall'alto in basso nel girone di ritorno per la prima volta dal lontano 2009-2010.
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