Nelle tante interviste rilasciate dai membri della rosa laziale nel corso della straordinaria stagione fin qui disputata, è stata di frequente posta la domanda "Qual'è il segreto di questa incredibile cavalcata della Lazio?" ottenendo sempre come risposta " Lo spirito di gruppo, ci sentiamo una famiglia, siamo uniti dentro e fuori dal campo, stiamo spesso insieme".
Anche le migliori famiglie però hanno le loro difficoltà, le loro controversie intestine, e a minacciare il benevolo incantesimo che ha regalato sintonia e armonia a Formello per tutto l'anno ci si è messo il tanto temuto taglio degli stipendi. Lotito era stato tra i principali promotori e artefici in Lega Serie A delle linee guida unitarie da applicare sul tema, ma finora aveva sempre evitato di portare in casa propria questa spina avvelenata, sia perché i conti della sua Lazio godono di grande salute, sia per preservare l'umore delle truppe in vista di una ripresa del campionato. Fino al dietrofront di ieri, quando è andato in scena un confronto, definito molto acceso, con una rappresentanza dei giocatori, in cui il patron biancoceleste ha chiarito l'intenzione di tagliare gli stipendi di Marzo e Aprile. Una scelta che ha spiazzato e interdetto i suoi interlocutori, a cui in tempo di lockdown non era stato comunicato niente sull'argomento, e che si erano presentati al via degli allenamenti individuali in ottima forma fisica e mentale, anche per ricompensare la fiducia della società.
Per ricucire lo strappo, Lotito ha in mente una soluzione di compromesso, che prevede il taglio del salario di Marzo e il congelamento di quello di Aprile fino alla prossima stagione, col fine di non creare spaccature nello spogliatoio in vista di una ripresa per cui il mondo Lazio in tutte le sue componenti si è battuta strenuamente.
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