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Juventus: la strana parabola di Pjanic, dai 150 palloni a partita al probabile addio


La Juventus prepara una rivoluzione in mezzo al campo in vista della prossima stagione, e a farne le spese potrebbe essere anche un giocatore considerato intoccabile fino a pochi mesi fa come Miralem Pjanic. Cosa è cambiato nel rapporto col bosniaco, per cui a Torino fino all'estate scorsa dicevano di prendere in considerazione solo assegni a sette zeri? È sotto gli occhi di tutti che l'arrivo di Maurizio Sarri invece che esaltare le qualità del centrocampista di Tuzla, ne ha messo in luce le difficoltà a confermarsi un regista fatto e finito. L'ex tecnico del Napoli aveva provato a stimolare Pjanic sostenendo che si sarebbe ritenuto soddisfatto nel momento in cui avesse toccato 150 palloni a partita; nulla di nuovo visto che anche Allegri, suo grande estimatore e artefice della sua trasformazione in mediano davanti alla difesa, in passato lo aveva pungolato per tirarne fuori il meglio. D'altronde anche ai tempi di Roma, l'ex Lione era un giocatore che divideva la tifoseria: tanto bello da vedere e incisivo in partite non di cartello, quanto per indole trasparente quando il pallone scotta e enigmatico tatticamente. Allo Juventus Stadium invece, circondato da campioni con i quali condividere le responsabilità, è stato amore a prima vista, con sicuramente più alti che bassi. Almeno fino a questa stagione, dove nel gioco di Sarri è emersa la fatica nel dimenticare le sue origini da trequartista e mezzala di fantasia per tramutarsi in un regista di ordine e geometrie, senza la possibilità di prendersi grosse licenze poetiche. Motivo per cui (oltre alla condizione fisica scricchiolante) è finito in panchina a favore di Bentancur, più plasmabile tatticamente del compagno di squadra. 
Ecco perché la Juve sta pensando più seriamente che mai di separarsi dal bosniaco, pedina appetita nei discorsi con vari top club europei. Le indiscrezioni incrociate tra Spagna e Italia, parlano di un Barcellona ingolosito dalla prospettiva di inserirlo in uno scambio con Arthur. Il brasiliano ha dalla sua 7 anni in meno sulla carta di identità e una duttilità che non escluderebbe il ricongiungimento tra Jorginho e il suo maestro ai tempi di Napoli. Senza mai dimenticare il Psg e l'eterna telenovela Icardi, visto che Leonardo è da anni suo fan e potrebbe tentare l'ennesimo assalto per portarlo sotto la Tour Eiffel.

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