Il calcio italiano dopo mesi di discussioni, assemblee straordinarie e confronti accesi con il mondo politico è riuscito a centrare l'agognato obiettivo della ripartenza. Sarà la Coppa Italia a inaugurare la fase 2 dell'attuale stagione, prima di fare spazio al rush finale della Serie A, che non ricomincerà probabilmente con un Atalanta-Sassuolo dal forte valore simbolico per l'emergenza che la città di Bergamo ha attraversato, come sembrava in un primo momento. Il nuovo calendario prevede per ora dunque le semifinali di ritorno della Coppa Nazionale il 13 e il 14 giugno (il Governo potrebbe dare il via libera per anticiparle di un giorno ma meglio attenersi alle ufficialità) e la finalissima il 17 che premierà la più stoica tra Juventus,Milan, Napoli e Inter.
Bisogna premettere che le soluzioni da adottare non abbondavano di certo, perché ci sono 12 giornate di campionato ancora da disputare e una deadline da rispettare per lasciare il palcoscenico alle coppe europee, ma le polemiche non mancano di certo. Dopo due mesi di inattività e uno di allenamento, per le società coinvolte si prospetta lo scenario di trovarsi subito a giocare due partite in quattro/cinque giorni, con l'Inter alle prese con un paradosso ancora più grande. Considerando che la Serie A ripartirà dai recuperi delle partite non disputate, i nerazzurri potrebbero dover sostenere contro la Sampdoria la terza gara in circa una settimana se centrasse la finale di Coppa Italia: un tour de force quasi proibitivo per una squadra che è scesa in campo per l'ultima volta l'8 Marzo. Per questo motivo i vertici dirigenziali interisti, infuriati per simili decisioni, avrebbero accarezzato l'idea di far giocare al San Paolo la Primavera, una provocazione destinata a rimanere tale considerando che gli allenamenti delle giovanili non sono ripresi.
Anche la Juventus non se la passa molto meglio; i bianconeri hanno un'ampiezza di rosa sicuramente sufficiente per far fronte agli impegni ravvicinati ma devono fare i conti con la Lazio che ha come unico e solo pensiero lo Scudetto. La Bundesliga d'altro canto sta mettendo ampiamente in luce quelle che sono le difficoltà sottovalutate nel rimettere in moto di corsa il sistema dopo un'inattività così lunga per gli atleti. Nel campionato tedesco il bollettino infortuni è in continuo aggiornamento, e contava 37 (!) forfait di natura fisica dopo due sole giornate dal calcio di inizio post pandemia.
Alla luce di queste considerazioni, nasce spontanea una domanda: la Coppa Italia, che fino a poco tempo fa sembrava a rischio cancellazione, verrà disputata ed è spesso un trofeo che serve a nobilitare una stagione non andata per il verso giusto, ma in questo caso le squadre ancora in gioco si assumeranno davvero il rischio di vincerla?
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