A fronte della sospensione del calcio giocato quasi in ogni angolo del globo, c'è chi ha avuto modo anche di "sorridere", pur nel contesto dell'attuale tragedia a livello mondiale che ha dei risvolti che vanno ben oltre il destino della stagione calcistica. Si tratta di Nicolò Zaniolo, che a quasi tre mesi dal terribile infortunio al crociato patito durante Roma-Juventus dello scorso 12 Gennaio, comincia a intravedere la luce in fondo al tunnel. Dopo il conforto del sogno azzurro non più svanito, visto che avrà tempo per riprendersi la maglia della Nazionale con l'Europeo spostato all'estate 2021, il giovane Zaniolo comincia anche a pianificare il suo ritorno a pieno regime sui campi di allenamento di Trigoria. In Lega Serie A nonostante le previsioni cambino di giorno in giorno, si sta discutendo di una ripresa degli allenamenti fissata al massimo per il 4 di Maggio con il restart del campionato programmato tra il 31 del medesimo mese e il 7 di Giugno. Una proiezione temporale che permetterebbe al tuttocampista della Roma di essere probabilmente disponibile per i primi impegni dei giallorossi, al netto di una condizione fisica e di un ritmo partita ovviamente da ritrovare. Una prospettiva del tutto inaspettata al momento del ko dell'ex Inter, quando a Trigoria si era dolorosamente preso atto di dover fare a meno di lui per la stagione in corso. Anche Paulo Fonseca è sembrato fiducioso sul recupero del suo gioiello: “Nicolò sta lavorando bene, vediamo se potrà ricominciare subito ad allenarsi con noi. Un suo rientro è possibile”. Quel che è certo è che a Trigoria e tra le persone vicine al giocatore classe '99 non c'è alcuna frenesia di affrettare i tempi, per evitare traumatiche e sfortunate ricadute che nel recente passato hanno già colpito alcuni elementi della rosa romanista.
Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...
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