Passa ai contenuti principali

Roberto Carlos, lo specialista delle punizioni "troppo indisciplinato tatticamente" per l'Inter


La storia di una squadra è spesso contraddistinta da una serie di errori di valutazione, specie in epoca di frontiere aperte e continui viavai di giocatori. Nessuna società, neanche la più avveduta, è esente da questo tipo di vicissitudini, ma club come l'Inter sono loro malgrado famosi per aver puntato su alcuni calciatori per poi scaricarli frettolosamente senza aspettarne l'esplosione. Pirlo e Seedorf rappresentano delle ferite che non si sono mai completamente cicatrizzate per la gioia dei cugini milanisti ma non costituiscono certo un unicum; anche in tempi più recenti ci sono dei casi eclatanti come quelli di Coutinho,arrivato neo maggiorenne a Milano e ceduto per una decina di milioni al Liverpool dove si è consacrato, ma anche Zaniolo, che non aveva avuto neanche l'occasione di debuttare in prima squadra prima di brillare alla Roma, dopo essere stato inserito nell'affare Nainggolan. Uno dei rimpianti storicamente più grandi è quello legato al brasiliano Roberto Carlos, pluricampione d'Europa con il Real Madrid e sul tetto del mondo nel 2002 con la maglia della Selecão, che oggi compie 47 anni. Il laterale arrivò all'Inter dal Palmeiras per 10 miliardi di lire nel 1995, mettendo insieme tra tutte le competizioni 34 presenze con ben 7 reti, 5 in Serie A, di cui la prima all'esordio contro il Vicenza su calcio di punizione, quello che diventerà il suo marchio di fabbrica. A fine stagione però l'addio dopo un solo anno con i nerazzurri. L'allenatore Roy Hodgson lo considerava troppo indisciplinato tatticamente per schierarlo terzino in una linea difensiva a quattro, preferendogli il buon Alessandro Pistone (45 apparizioni con l'Inter prima di trasferirsi in Inghilterra). Il frequente avanzamento a centrocampo in un ruolo sgradito al verdeoro e il pessimo rapporto col tecnico inglese, portarono Roberto Carlos a chiedere la cessione al presidente Moratti che non si oppose. Il Real Madrid fiutò l'affare e chiuse rapidamente la trattativa ( con addirittura una minusvalenza per i nerazzurri) , dopo che seduto sulla panchina delle merengues, un certo Fabio Capello, aveva fortemente sponsorizzato l'acquisto ai suoi dirigenti. Il resto è storia, con il brasiliano che oggi spegne 47 candeline, che è diventato uno dei più iconici interpreti del ruolo di terzino mancino vincendo praticamente tutto quello che c'era da vincere.

Commenti

Post popolari in questo blog

Roma, la flessione di Pedro preoccupa: il mood “vacanze romane” deve finire dopo la sosta

Se la Roma non riesce a spiccare il volo nei big match, venendo puntualmente ridimensionata, uno dei motivi risiede probabilmente nell'inesperienza ad alti livelli di alcuni titolari dell'undici tipo: giocatori come Ibanez, Villar e Karsdorp hanno mostrato ottime qualità nel corso della stagione, ma non hanno familiarità nel competere per traguardi come la qualificazione alla Champions League, proveniendo chi da mesi in panchina all'Atalanta, chi dalla seconda serie spagnola. Contro il Napoli mancavano, oltre a Veretout, Mkhitaryan e Smalling, due tra i più navigati nella rosa di Fonseca, anche se in campo c'erano comunque Dzeko e Pedro. Lo spagnolo in particolare era stato acquistato in estate a parametro zero dal Chelsea per rappresentare un valore aggiunto in termini di leadership e mentalità vincente, in virtù della sua sconfinata bacheca. Se da questo punto di vista non sembra aver particolarmente inciso sulla maturità del gruppo giallorosso, peraltro con più di un...

Il mercato da doppia promozione dell’ambizioso Monza, la Serie B è avvisata

"Non ci nascondiamo, ho detto ai ragazzi che se arriveremo quarti avremo fallito, l'obiettivo è andare in Serie A direttamente." Parole di Adriano Galliani, amministratore delegato di un Monza che non ha intenzione di mascherare le proprie ambizioni di doppia promozione, dopo aver dominato il girone A di Lega Pro l'anno passato. Difficile chiaramente disputare un campionato a fari spenti quando hai una proprietà di tale livello che ti permette di costruire una squadra con un budget fuori categoria; il club di Berlusconi sarà sicuramente una delle maggiori attrazioni della prossima Serie B e il calciomercato non fa che rafforzare questa convinzione. I brianzoli infatti sono letteralmente scatenati in campagna acquisti e si sono già assicurati una coppia gol da seguire con attenzione: manca solo l'annuncio ufficiale per il bosniaco classe '95 Mirko Maric autore di 20 reti nel campionato croato con la maglia dell'Osijek, innesto che ha fatto seguito a quello...

Coronavirus, Higuain infrange la quarantena,ma c'è un perché..

Gonzalo Higuain rompe il regime di quarantena e torna in Argentina.Dopo i casi di positività di Rugani e Matuidi riscontrati nella Juventus,centinaia di persone legate al club bianconero,giocatori,staff tecnico e dipendenti,sono stati costretti all'isolamento domiciliare come da protocollo.Compreso ovviamente Higuain,che secondo quanto rivelato da Repubblica.it ha però deciso di interrompere la propria quarantena per tornare nella propria terra natia con volo privato.Ieri notte l'argentino si è presentato all'aeroporto di Caselle con un certificato che attestava la sua negatività al test del tampone,ed è stato fatto partire dopo che gli agenti della Polizia aeroportuale hanno verificato la veridicità della sua attestazione medica.Non si tratta tuttavia di un tentativo avventato di sottrarsi al pericolo della pandemia coronavirus,molto più allarmante in Italia che Argentina al momento.Dalle ultime informazioni sembra che la Juventus abbia autorizzato il volo dell'ex Napo...