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Il vecchio leone Ibra batte l’aspirante allievo: ma Vlahovic si conferma sulla strada giusta

Fiorentina-Milan da un punto di vista dei singoli era la partita del provvidenziale ritorno di Ibrahimovic dopo il terzo infortunio stagionale, ma anche la sfida a distanza tra lo svedese e Dusan Vlahovic, uno dei giocatori del momento dopo la tripletta di Benevento e chiacchieratissimo in prospettiva mercato, soprattutto in ottica Milan.
A Ibra sono bastati 9 minuti per tornare protagonista, mentre l'attaccante serbo non ha segnato ma ha giocato ottimamente di sponda per Ribery per il momentaneo vantaggio viola, battendosi con determinazione contro l'arcigna coppia di centrali formati da Kjaer e Tomori. Nonostante la sconfitta, una prestazione più che soddisfacente considerando la pressione che è seguita al rendimento degli ultimi tempi; le aspettative sul suo conto si sono inevitabilmente alzate ma il classe 2000 sembra avere la maturità per gestirle nonostante la giovane età. A fine partita Vlahovic ha avuto anche in dono l'agognata maglia con autografo e dedica personalizzata del fenomeno di Malmö, suo idolo e modello di riferimento. Un preludio ad un futuro prossimo da compagni di squadra in rossonero?
Di sicuro l'ex Partizan Belgrado rispecchia il profilo perfetto del centravanti che il Milan dovrà acquistare il prossimo anno per alleggerire il carico di gare sulle spalle di Ibra: futuribile ma già pronto, e con una conoscenza già consolidata con Pioli, che gli fece fare le prime presenze in prima squadra alla Fiorentina, a rappresentare un grande valore aggiunto. Di contro "aggirare" la valutazione di 40 milioni per il suo cartellino richiederà creatività e Commisso dopo aver lasciato andare Chiesa la scorsa estate non si lascerà convincere facilmente, nonostante le trattative per il rinnovo di contratto non procedano nella direzione sperata.

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