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Lo Sport dice addio alla storica firma di Gianni Mura


Il mondo del giornalismo piange Gianni Mura, dal 1976 storica firma di Repubblica e noto scrittore. È morto questa mattina a 74 anni all’ospedale di Senigallia (Ancona), per un attacco cardiaco improvviso. Gianni Mura era nato a Milano nel 1945, ha raccontato mezzo secolo d'Italia partendo dalle sue passioni sportive principali, calcio e ciclismo (memorabili i suoi articoli sul Tour de France), a cui si aggiungeva quella per la musica. Da giovane aveva lavorato anche alla Gazzetta dello Sport (nel periodo tra il 1964 e il 1972). Il suo primo romanzo, "Giallo su giallo", nel 2007 vinse il premio Grinzane. A nome dello sport italiano, sono già arrivate alla famiglia (e alla redazione di Repubblica) le condoglianze del presidente del Coni, Giovanni Malagò. Cordoglio da parte di tutto il mondo dello sport alla notizia della scomparsa di questo maestro del giornalismo. "Mura è stato un punto di riferimento per chi ama vivere e leggere di sport - dice il presidente della Figc Gabriele Gravina -. Un piacere per la lettura, mai banale. Ma ha rappresentato soprattutto una coscienza critica da cui trarre importanti spunti di riflessione". Il ricordo della Lega Serie A, a nome di tutte le società: "Era un professionista sempre in grado di fornire un punto di vista attento e competente alle vicende del nostro mondo". Anche l'Inter ricorda Mura con affetto: "Aveva uno stile unico, accompagnava i lettori con i suoi articoli, le sue interviste e le sue rubriche cariche di spunti, arguzia, poesia. Una delle espressioni più grandi e migliori del giornalismo sportivo italiano. Non solo sport, ha portato il suo contributo e le sue parole anche su riviste di associazioni umanitarie, lasciando sempre un segno profondo". Quindi Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico: "Il nostro Paese perde un maestro di giornalismo e un intellettuale colto e raffinato. La sua penna ci ha raccontato con intelligenza e sensibilità tante imprese sportive facendole entrare per sempre nel cuore degli italiani. In questi giorni difficili rileggeremo le sue pagine per ritrovare quella forza di spirito di cui abbiamo tutti bisogno".

(fonte Repubblica)

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