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Juventus, un problema in più per Pirlo: la gestione schizofrenica di Kulusevski

Riavvolgendo il nastro fino allo scorso 20 Settembre, si torna al debutto stagionale della Juventus che si sbarazza con facilità tra le mura amiche della Sampdoria, pur priva in attacco di un Paulo Dybala convalescente e di un Alvaro Morata che farà il suo secondo esordio juventino solo la settimana seguente contro la Roma. Gli elogi sono tutti per Dejan Kulusevski, partner occasionale di Ronaldo e in gol alla prima con la nuova maglia a suggellare una prestazione di incredibile personalità per un ragazzo così giovane. In mezzo alle necessità di formazione dunque, primi passi a Torino per lo svedese molto convincenti e radicalmente diversi, per esempio, da quelli di Dybala e del primo Morata, centellinati con maestria da Allegri prima di diventare protagonisti.
A più di due mesi di distanza da quella partita il classe 2000 è lontano dal diventare un caso ma la sua gestione solleva più di un interrogativo: la concorrenza rappresentata dall'adattato McKennie e da un Ramsey dai muscoli di cristallo ha fatto meglio di lui? La necessità di riposo utilizzata da Pirlo come motivazione per giustificare il suo impiego altalenante, può essere valida per un millennial voglioso di arare il campo? Inoltre va aggiunto che quando è stato schierato dal 1', Kulu non ha mai fatto mancare il suo estroso contributo fermo restando che il compito di vincere da soli le gare pende sulle teste di altri campioni della Juve.
Sicuramente il tempo non manca per assistere all'esplosione dell'ex Parma, ma il percorso di crescita di cui parla l'allenatore della Vecchia Signora difficilmente passerà da una sporadica maglia da titolare seguita da due panchine.

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